La tensione delle corde

tensione-cordeQuando le corde vengono montate ad una certa tensione con l’ausilio della macchina incordatrice, esse ricevono una certa energia potenziale, che verrà esercitata ogni volta che verrà effettuato un colpo, finché una o più corde non si romperanno. Infatti ogni volta che la pallina e le corde si scontrano, queste ultime si flettono, per poi tornare rapidamente nella posizione di partenza.

La differenza nella flessione delle corde (e nella durata dell’impatto) a tensioni diverse è maggiore se si usano corde morbide (budello, nylon).

Le corde che si flettono di più, restituiranno l’energia elastica in un tempo più lungo, mentre le corde che si flettono di meno, lo faranno in un tempo più breve, ma la quantità di energia elastica restituita sarà sostanzialmente la stessa.

A bassa velocità di gioco, comunque, la deflessione delle corde è limitata, per cui corde di diverso tipo e di diversa tensione si comporteranno più o meno allo stesso modo. Dunque la scelta delle corde e della loro tensione è tanto più importante quanto più alto è il livello di gioco.

All’interno di un normale range di tensione, diciamo dai 20 ai 30 kg, dovrebbe valere la regola secondo cui, quanto più le corde sono tese, tanto più esse daranno controllo, e meno potenza. Ciò accadrebbe perché all’impatto con la pallina le corde si deflettono, per poi restituire l’energia accumulata, a mo’ di elastico,[1] e più esse sono tese, meno si defletteranno. In realtà la tensione delle corde influenza poco la potenza prodotta, per tre ragioni: in primo luogo perché solo un terzo dell’energia prodottasi all’impatto viene convertita in energia elastica, in secondo luogo perché questa energia viene divisa più o meno equamente tra le corde e la pallina, e in terzo luogo perché le corde disperdono una percentuale molto piccola dell’energia che accumulano (circa il 5%), e comunque la differenza nella tensione non influisce su questa dispersione.

Quello che può cambiare con il variare della tensione delle corde è la quantità di energia che viene dissipata dalla palla. In un normale range di tensione, l’energia dispersa dalla palla aumenta leggermente con l’aumentare della tensione delle corde, e questo è il motivo per cui una tensione più bassa favorisce leggermente la potenza.

Dunque una minore tensione delle corde può aumentare leggermente la quantità di energia elastica che si accumula sulle corde a scapito di quella che si accumula sulla pallina, che si deformerà di meno, e visto che le corde disperdono meno energia della pallina, con corde meno tese si può riuscire a diminuire la dispersione totale di energia, ma all’atto pratico la velocità della palla può variare al variare della tensione delle corde di appena l’1%. Ad alte velocità poi la differenza si riduce ulteriormente perché la pallina, comprimendosi di più, disperde una quantità di energia ancora più alta, riducendo ulteriormente il “guadagno” che si può ottenere con le corde. Inoltre ad alte velocità, con l’aumento delle forze in gioco, aumenta la durezza delle corde stesse, che quanto più vengono deflesse, tanto più tendono ad irrigidirsi (soprattutto quelle sintetiche e comunque quelle rigide). Per questo le stesse corde possono comportarsi in modo diverso se usate dai professionisti o da amatori che colpiscono la palla a velocità inferiori.

In poche parole, per tirare forte ad essere decisiva è la velocità impressa alla racchetta, mentre appare ottimistico ottenere questo risultato lavorando sulle corde. Se si vuole tirare più forte occorre lavorare sulle doti fisiche o tecniche, o al limite usare una racchetta più rigida, dal piatto corde più ampio e dallo schema di incordatura meno fitto (tenendo però presenti le controindicazioni a questo riguardo di cui abbiamo ampiamente parlato). Del resto, se veramente la tensione delle corde avesse un ruolo rilevante nella possibilità di generare potenza, non si vedrebbe come mai tra i giocatori professionisti (che comunque non potrebbero rinunciare oltre un certo livello alla potenza) vi siano differenze così rilevanti nella scelta della tensione.

La tensione delle corde influisce soprattutto su altri aspetti: più è bassa la tensione, più la palla rimane a lungo sulle corde e dunque aumenta il dwell time, il che è positivo per la riduzione dello shock. D’altro canto, una tensione più bassa provocherà una maggiore deflessione delle corde, che potrebbe ridurre il controllo, soprattutto nei colpi decentrati e ad alta velocità.[2]

Una tensione più alta, viceversa, aumenterà la vibrazione delle corde, dando una sensazione fisica e sonora diversa al giocatore, che potrebbe apprezzarla o meno a seconda delle preferenze personali.

Dunque la scelta della tensione delle corde è soprattutto una questione personale. In genere vale comunque il consiglio di scegliere una tensione medio-bassa, per ridurre le vibrazioni e lo shock, soprattutto se si hanno problemi al gomito. La scelta di alcuni professionisti dotati di grande potenza, di usare corde ad alta tensione (anche oltre i 30 kg) per avere più controllo non va assolutamente imitata da parte degli amatori, soprattutto se non più giovanissimi…

Lo schema di incordatura e l’ampiezza del piatto corde

Quanto influiscono la dimensione del piatto corde e la quantità delle corde in esso presenti sulla prestazione? Sostanzialmente esse sono in grado di influire sulla prestazione delle corde, come se ne modificassero la rigidità.

La rigidità delle corde infatti dipende tra le altre cose dalla loro lunghezza: ad esempio le stesse corde montate in una racchetta oversize tendono a flettersi di più, e per questo le case produttrici consigliano una tensione maggiore nelle racchette oversize che nelle racchette mid o midplus.

Il consiglio: mantenetevi in un range di tensione medio-bassa, con piccole variazioni a seconda del tipo di corde usato. In generale, non superate i 25 kg. Tenete comunque presenti anche l’ampiezza del piatto corde e le raccomandazioni del produttore; nel dubbio, rimanete nella media dei valori da esso indicati.


Note:

[1] Questo non accadrebbe qualora si utilizzasse una tensione così bassa da far sì che all’impatto le corde scivolassero tra loro, dissipando energia sotto forma di attrito.

[2] Soprattutto se si usano corde come quelle in budello che tendono a rimanere morbide anche ad alte velocità di impatto.